domenica 3 maggio 2020

Il tennis riparte. Anzi, forse

Secondo il report stilato in simbiosi da Coni e Politecnico di Torino e inviato al Ministero dello sport, il tennis risulta essere tra le discipline a più basso indice di rischio relativamente al Coronavirus.
Dati numerici che però non coincidono di fatto con la ripartenza delle attività in senso stretto del termine. Precisato che da ieri gli atleti di interesse nazionale inseriti in una lista della Federazione italiana Tennis hanno potuto ricominciare ad allenarsi “individualmente” e nel rispetto delle normative in termini di igiene, sicurezza e distanziamento (si tratta di tennisti di prima e seconda categoria, circa 6000 sparsi nella penisola), c’è tutto un mondo che invece ruota intorno alla riapertura dei circoli e quindi al tennis dei semplici praticanti. In Abruzzo ci sono 75 circoli affiliati con ben 47 scuole tennis riconosciute, che sono centri di aggregazione sportiva e sociale ma sono soprattutto piccole e medie imprese, che quindi vivono di tennis e devono essere trattati alla stregua di aziende come quelle di altri settori merceologici. Le ordinanze degli ultimi giorni non hanno purtroppo aiutato tutti a comprendere cosa si può fare e cosa non si può fare, lasciando spesso l’interpretazione ad ognuno e una sensazione generale di incertezza, non sanata da precisazioni richieste a gran voce dalla federazione e (per il momento) non ancora messe su carta da organi governativi nazionali e/o regionali. Ecco che la fatidica e delicatissima Fase 2, potrebbe diventare in ambito tennistico la data del “Riapriamo in sicurezza” oppure allo stesso tempo del “Non ci sono i presupposti per la riapertura”.
In Abruzzo una piccola parte di circoli ha riaperto quindi i campi di gioco, ma attenzione, non i luoghi di possibile assembramento come spogliatoi, aree-ristorazione e segreteria; la maggioranza sembra invece orientata ad aspettare ulteriori disposizioni che chiariscano in modo deciso l’intricato labirinto delle ordinanze, con una nuova data che potrebbe essere quella del 18 maggio, stando alle parole pronunciate dal ministro Spadafora.
Tennis sport sicuro e al riparo da Coronavirus? Assolutamente sì, secondo i recenti studi. Ma, da valutare, a livello di interpretazione delle normative.
C'è bisogno di chiarezza.



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