domenica 31 maggio 2020

Sorrisi: il golf sta già tirando i primi colpi

Anche in Abruzzo, il golf ha ricominciato a tirare i primi colpi, per la soddisfazione degli appassionati.
Certo, per poter organizzare le gare vere e proprie, con classifiche e premiazioni come da consuetudine, bisognerà aspettare ancora un po'. 
Quando, è difficile dirlo con esatta previsione, ma è ipotizzabile che gli eventi agonistici a carattere regionale potrebbero tornare anche tra un mesetto. Non essendoci necessità di viaggiare a lungo e quindi di dover pernottare, con tutte le conseguenze sulla sicurezza legata alle norme anti-contagio, le problematiche logistiche del golf in senso stretto non sono molte. E sono superabili seguendo il protocollo divulgato dalla Federazione italiana golf, e aggiungendoci un pizzico di buon senso.
Discorso diverso per manifestazioni a carattere nazionale o internazionale, perché in quei casi gli ostacoli da superare sarebbero maggiori e di conseguenza anche i tempi tecnici per la loro risoluzione si dilaterebbero. Il sogno sarebbe di riuscirci sul finire dell'estate, magari a settembre, ma tutto come sempre dipenderà dall'andamento dei contagi.
Nel frattempo, in Abruzzo i circoli si stanno organizzando non solo per riaprire - perché la riapertura c'è stata in sicurezza già a inizio maggio - ma anche per mettere a disposizione di tesserati e associati il massimo delle opportunità per tornare a vivere le strutture.
Miglianico Golf & Country Club, ad esempio, ha organizzato già tre eventi dimostrativi denominati "Extra Day Score", cioè detto in modo semplice, una "pallinata". Un modo facile per tornare a giocare, distanziati e sicuri e senza classifiche, ma fondamentale per ricreare quel clima di aggregazione che tanto piace ai golfisti.
L'altro obiettivo che la federazione si propone - anche a livello regionale, delegazione guidata da Leonardo Gravina - è di far ripartire il progetto di golf a scuola. Il progetto era stato inaugurato nel mese di febbraio, pochi giorni prima dello scoppio della pandemia, e stava riscuotendo un certo successo. Se le attività scolastiche torneranno nelle aule fisiche a settembre, non è utopistico pensare che anche il golf faccia uno step ulteriore.

sabato 30 maggio 2020

Stefano Baldini: quanti ricordi in Abruzzo!

Ha vinto la maratona olimpica per eccellenza, quella di Atene del 2004, ma è stato anche due volte campione europeo sempre sulla distanza di 42.195 metri e campione mondiale di mezza maratona, oltre ad aver primeggiato nelle competizioni principali del pianeta come la New York City Marathon e la London Marathon. Insomma, la carriera di Stefano Baldini, 49enne, emiliano, si commenta da sola, oggi impreziosita dal ruolo di allenatore e di commentatore tecnico di Sky per l’atletica. Baldini ha partecipato a una lunga diretta Facebook ospite della social television LaTvlab e ha raccontato molti aneddoti anche legati all’Abruzzo. “Soprattutto in età giovanile, ho duellato spesso con atleti abruzzesi che avevano davvero un grande talento. Alcuni hanno raggiunto ottimi traguardi, ma tutti quanti avrebbero potuto ottenere di più e sono stati fermati da infortuni o comunque da varie avversità, peccato. Mi riferisco soprattutto al pescarese Marco Barbone, che tra gli Juniores corse i 1500 metri in 3’45” e sfiorò la vittoria continentale in un Europeo di categoria; o al mezzofondista veloce Paolo Colaneri, anche lui pescarese. O a un grintosissimo teramano, Walter Marcone, che davvero non mollava mai”. Tanti duelli con atleti abruzzesi, ma anche tante gare corse proprio sul territorio abruzzese, specie quando la carriera di Baldini era già esplosa a livelli internazionali. Se gli nomini Miglianico, gli brillano gli occhi: “Una competizione storica, il Miglianico Tour, che ha mezzo secolo di storia. Ricordo perfettamente l’affetto del gruppo sportivo Ades che organizzava e organizza l’evento, ricordo un paese intero stringersi intorno a noi atleti che davamo vita a un circuito  cittadino in notturna che coinvolgeva migliaia di spettatori e un nugolo di runner di valore mondiale. Un entusiasmo e una familiarità che non si vedono di frequente, un’alchimia che Miglianico sapeva creare. Come alloggio, eravamo sistemati sia in albergo a Pescara e si stava benissimo, ma anche un’edizione in particolare, in cui per stare più vicino alla partenza io ero stato alloggiato in una casa vicino al paese. Solo che la casa era in vendita, così all’interno erano rimasti solo pochi oggetti e io potevo contare praticamente su un letto, il bagno e qualche sedia dove poggiare le mie cose. Esperienza spartana e semplice, ma ero trattato come un figlio e non lo dimenticherò mai”. Qual è l’avversario più forte che hai mai incontrato? “Ne cito due. L’etiope Haile Gebrselassie, il più grande di tutti, non l’ho mai battuto, valeva 3’31” sui 1500 e poi anche la maratona in 2h03’59”, cioè era veloce e resistente ai massimi livelli. E con grande cervello: oggi è un imprenditore che gestisce centinaia di dipendenti. Cito anche il keniano Paul Tergat, un vero e proprio principe africano che quando correva sembrava veleggiare, l’eleganza impressa nella corsa”. Quando ripartirà il movimento delle corse su strada e delle maratone, a tuo giudizio? “E’ un discorso che andrà valutato con attenzione. Ora riprenderà  il calcio ma giustamente a porte chiuse, perché non sarebbe facile gestire le folle sugli spalti. Lo stesso vale per le competizioni dove dovrebbero esserci centinaia o migliaia di atleti gomito a gomito, perdipiù con l’incognita degli spettatori. Io continui ad allenare i miei atleti come se si dovesse ricominciare a gareggiare domani, ma so che ci vorrà più tempo. Resto comunque fiducioso, perché noi uomini di sport dobbiamo sempre vedere il bicchiere mezzo pieno”.





martedì 26 maggio 2020

Ordinanza numero 61 della Regione Abruzzo: gli sport equestri hanno l’ok sulla ripartenza agonistica

Un intero movimento che prima ha patito le preoccupazioni per il Coronavirus, poi ha subito il lockdown sia a livello di chiusura dei circoli ippici sia a livello di sopravvivenza, la sopravvivenza dei cavalli stessi. Quindi ha iniziato la lenta rinascita, perché in effetti praticare l’equitazione non presenta controindicazioni con l’emergenza del momento.
La Regione Abruzzo ha infine accolto l’invito della Fise al fine di ricominciare l’attività anche a livello agonistico, in virtù delle caratteristiche degli sport equestri, probabilmente le più idonee in assoluto per allontanare i rischi di contagio da Covid19. Con l’ordinanza numero 61 è arrivata l’ufficialità: “E’ consentito su tutto il territorio regionale, per l’attività equestre, alle federazioni e agli enti di promozione sportiva associate al Coni, organizzare i campionati regionali delle discipline che si svolgono a livello individuale. I campionati devono svolgersi, in base alle disposizioni date dalle federazioni o dagli enti di riferimento, a porte chiuse, senza pubblico e nel rispetto del distanziamento sociale e delle altre prescrizioni sanitarie vigenti”, si legge nell’ordinanza.
Il presidente delle Federazione italiana sport equestri comitato regionale abruzzese, Rocco De Nicola, sottolinea gli sforzi compiuti: “Vogliamo ridare agli sportivi abruzzesi lo stimolo a tornare ad allenarsi in modo adeguato, consentendo alla nostra federazione e agli enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni, di poter organizzare i campionati regionali delle discipline individuali. Tengo a precisare che tutti gli sport equestri individuali, prevedono un solo binomio (cavallo-cavaliere) alla volta in campi gara all’aperto, in spazi molto ampi, di norma superiori a 3500 mq. Ringraziamo la Regione per aver mostrato sensibilità nei riguardi del nostro mondo, che in caso contrario avrebbe rischiato di danneggiare in modo irreversibile la permanenza di strutture storiche, specie in contesti particolarmente poveri dove peraltro sono tra le poche risorse sportive presenti”.
Le iniziative e i risultati ottenuti dal comitato regionale sono stati anche pubblicamente elogiati dalla Fise nazionale. A conti fatti, gli sport equestri potrebbero essere la prima attività sportiva agonistica a ripartire concretamente in Abruzzo, nello specifico con i campionati regionali individuali. La data non è stata ancora decisa, ma presto verrà svelata e sarà con ogni probabilità nella fase iniziale dell’estate.



Cultura, spettacoli, eventi, sport: l'ultima ruota del carro?

https://youtu.be/S1sTDn0ml9c

sabato 23 maggio 2020

Parliamone... social version: Paolo Nicolai

https://youtu.be/pT9s3zfyGGE


 ORA 🎯 IN ONDA 🎯 #Parliamone... social version
Durata 16 minuti.
Ospite: #PaoloNicolai, vicecampione olimpico di #BeachVolley 🏐
Inoltre:
✓ #RassegnaStampa a modo nostro: un mix per riflettere e poi valutare.
✓ #MomentoSocial: la ripartenza dei #parrucchieri, siamo andati da Stile Due Parrucchieri .
✓ #Aforisma: con la splendida partecipazione di Francesca Priore.
* Idea, conduzione e realizzazione di €Paolo Sinibaldi per #LaTvlab.

giovedì 21 maggio 2020

Sport rotellistici pronti a rimettersi... in pista

Il mondo degli sport rotellistici è variegato e in ogni sua sezione presenta problematiche simili e allo stesso tempo differenti. Di sicuro è una delle federazioni che in Abruzzo hanno regalato più successi negli ultimi anni, ad esempio con la pluricampionessa mondiale di pattinaggio artistico Debora Sbei (in foto) o con i tanti allori sempre nell'artistico di Angelo e Lorenzo De Benedictis; e ancora il pattinaggio-corsa, con la tradizione di Marco Giannini, Armando Capannolo e Alessandra Susmeli o la nidiata sempre attuale e sempre al vertice della Rolling Pattinatori Bosica che schiera il top a livello italiano e internazionale.

Anche gli sport rotellistici sono in attesa dell'ok definitivo per poter rientrare nelle strutture al coperto, nei pattinodromi e nei palazzetti, mentre nelle strutture all'aperto è già possibile fare attività ma a livello individuale, fatte salve le disposizioni igieniche, di sicurezza e di distanziamento sociale imposte da governo e federazione.

Gli atleti di prima fascia a livello di risultati e di qualità, inseriti in un apposito elenco - quasi 300 -hanno già ripreso gli allenamenti da una ventina di giorni. "Questo dimostra - lo dice il presidente della Fisr Abruzzo Giovanni Di Eugenio - la bontà del nostro movimento che da anni si conferma ai livelli più alti in ambito nazionale. Siamo ripartiti con gli allenamenti nelle tante piste all'aperto che abbiamo in Abruzzo, nel rispetto delle prescrizioni sanitarie e con tutte le cautele, mentre per gli impianti al chiuso bisognerà attendere ancora per provvedere prima alle sanificazioni. Grazie anche all'interessamento del nostro presidente nazionale Sabatino Aracu, siamo riusciti ad avere una grande disponibilità degli impianti all'aperto e speriamo in futuro anche del pattinodromo dei Gesuiti di Pescara e di quello di L'Aquila. Ad oggi negli impianti al chiuso possono accedere solo atleti e allenatori".

Purtroppo su piazze grandi come ad esempio Pescara, praticamente non c'è possibilità di usufruire di piste scoperte ed è innegabile che in questa fase sia difficile per le autorità dare l'ok a una ripresa effettiva degli allenamenti in strutture dedicate, come appunto i pattinodromi più importanti. Ma dovrebbe essere questione di giorni, sia per risolvere questioni più pratiche come le sanificazioni sia per mettere a punto protocolli strategici.

In Abruzzo ci sono 36 società affiliate alla Fisr, con circa 2200 atleti tesserati. Le pratiche sono pattinaggio corsa, artistico e freestyle, hockey, skateboard e ski roll.




sabato 16 maggio 2020

Ecco gli Smart Games!

“Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze” questo il giuramento degli atleti che, quest’anno più che mai, meritano tifo e sostegno da tutti.

Nel pieno dell’emergenza sanitaria che purtroppo ha costretto tutti a casa e fermato ogni attività, Special Olympics non potendo più organizzare i Giochi Nazionali Estivi che si sarebbero dovuti tenere a Varese dal 13 al 18 giugno 2020, ha lanciato gli “Smart Games”: giochi intelligenti e innovativi nati per combattere l’isolamento. Anche l’Abruzzo è presente ed è pronto a entrare in gara con i seguenti team: A.S.D. Scavalcando di Pianelle (PE), Istituto Superiore Di Poppa Rozzi Teramo, A.S.D. Lanciano Special, Istituto Moretti di Roseto degli Abruzzi, A.S.D. Basket Centro Abruzzo di Sulmona, Team Oltre di Roseto degli Abruzzi e A.S.D. Team Sport L’Aquila che hanno iscritto i loro atleti ad almeno una delle 18 discipline sportive proposte. Nello specifico, i team abruzzesi si cimenteranno in: Atletica, Badminton, Basket, Bocce, Bowling, Calcio, Karate, Ginnastica, Nuoto, Equitazione e Tennistavolo.

Sono anche previste gare di sport unificato in tutte le discipline, esibizioni di Young Athletes Program (per bambini fino ai 7 anni) e di Motor Activity Program (per persone con disabilità grave o gravissima).

Special Olympics con questa nuova formula non solo è riuscita a motivare ed impegnare tutto il movimento dagli atleti fino ai volontari, ma ha reso ognuno ambasciatore nella propria regione degli Smart Games passando virtualmente di mano in mano la fiamma della speranza e realizzando un meraviglioso Torch Run nell’era del coronavirus.

Questi straordinari atleti speciali si sfideranno sino a fine mese, Mentre parenti e/o amici saranno supporter preziosi perché incaricati di registrare o fotografare le prove che poi invieranno al tecnico di ogni team di appartenenza. Che, a sua volta, caricherà i risultati (tempi e misure) sulla piattaforma di “Special Olympics” dove saranno valutate prima di stilare le classifiche nazionali. In tutte le fasi gli atleti ed i familiari avranno la possibilità di comunicare e chiedere consigli nonché condividere esperienze e risultati con i propri allenatori e tra di loro, mediante l’utilizzo di canali tecnologici appositamente creati.

Grazie alla tecnologia, al benessere provocato dall’attività fisica, all’entusiasmo per lo sport, alla complicità tra familiari, alla grinta sollecitata da “Special Olympics” i nostri atleti con disabilità (4675 partecipanti in tutta Italia) hanno una possibilità in più per vivere nel modo più sereno possibile questo difficile periodo.Il Presidente del CIP, Luca Pancalli: “Conosco Special Olympics da quando avevo 18 anni, una realtà alla quale sono molto legato perché ho sempre percepito passione, volontà, creatività ma in questo caso riconosco la grande capacità di resilienza. Lo sport dimostra ancora una volta di essere una grande famiglia. Special Olympics rappresenta il valore sociale dello sport: meritate una medaglia. Solo il 10% delle persone con disabilità praticano attività sportiva, c’è ancora molto da fare, siamo una goccia ma voi avete illuminato l’oceano ed io vi ringrazio”.

Direttore per l’Abruzzo è il professor Guido Grecchi.


mercoledì 13 maggio 2020

La ripartenza dello sport: il podismo

Tutte le discipline sportive stanno cercando di ripartire e di studiare protocolli che consentano non solo di fare semplice attività motoria, ma di tornare alle gare. E’ anche il caso del podismo, che abitualmente ogni settimana coinvolgeva migliaia di appassionati. Ora è tutto fermo, allenamenti individuali esclusi, eppure in linea teorica il podismo è una delle discipline la cui ripartenza potrebbe essere più agevole. Le prime ipotesi nazionali su come e quando fare, sono state già “spoilerate”, mentre su base abruzzese un grande maratoneta del recente passato e oggi allenatore, il frenTano Camillo Campitelli, ha ideato un progetto e lo ha inviato anche agli organi federali per essere preso in considerazione.
Lo riassume così:
“Partenza delle gare cinque atleti ogni 30” (10 ogni minuto, 100 ogni 10’); le gare devono essere effettuate tutte con il chip; i pettorali dovranno essere stilati solo con il simbolo della categoria di appartenenza; le partenze devono essere effettuate per categorie di appartenenza, al fine di una migliore gestione degli atleti; a fine gara le classifiche verranno stilate in base ai tempi e la distanza dovrà essere possibilmente di 10 km, per facilitare la redazione delle stesse; per i ristori, all’arrivo 2 bottiglie d’acqua dentro la busta del pacco gara; capitolo premiazioni: all’arrivo ogni atleta con il pettorale evidenziato dalla categoria viene premiato all’istante, così da evitare assembramenti; consegna pettorali a domicilio o secondo le normali misure di sicurezza e distanziamento regolati dai decreti governativi”.
Insomma, si tratta di idee concretamente realizzabili con l’aiuto degli organizzatori dei principali circuiti podistici della regione, che hanno già visionato la proposta. Da valutare, semmai, un’altra problematica che forse è stata trattata poco in questo periodo, non solo dal podismo ma da tutti gli sport, che riguarda le nuove idoneità sportive a cui dovranno sottoporsi gli atleti. E che di fatto, se il comitato tecnico scientifico del ministero preposto non farà chiarezza in modo rapido, rischia di creare ulteriori complicazioni. Ma di questo argomento ci occuperemo diffusamente a parte, visto che rappresenta la base di tutto a livello di ripartenza dello sport.




#CliccaEGuarda Gianluca Spadoni a #Parliamone...

https://youtu.be/Pux8gDqtc3M


#CliccaEGuarda e se ti va condividi #Parliamone... social version.
🎯🎯🎯
Con noi, uno dei più grandi #formatori e #motivatori d'Italia: #GianlucaSpadoni , in collegamento Skype.
📲🌍🎞️
E ancora:
* #rassegnastampa... a modo nostro 📰
* #momentosocial: una corsa campestre nel giardino di casa 🏃‍♂️
* #aforisma 📝
Con la partecipazione di Francesca Priore.

sabato 9 maggio 2020

A Parliamone... ecco Matteo Manassero

https://youtu.be/wH7JTnnUgMc

#Golf

L'abruzzese Piergiorgio Bucci, re degli sport equestri

Piergiorgio Bucci è uno dei più celebrati cavalieri del Salto Ostacoli, disciplina di prestigio degli sport equestri. Classe 1975, aquilano doc, Bucci è considerato dagli addetti ai lavori uno degli esponenti di punta della nazionale azzurra. Ha vinto ovunque e ha ancora qualche obiettivo da raggiungere prima di abbandonare l'agonismo, eppure non tutti sanno della sua origine abruzzese. Forse perché vive stabilmente in Olanda da circa un decennio. Secondo il presidente della Fise Abruzzo, Rocco De Nicola, "Piergiorgio è l'orgoglio dell'Abruzzo, il più grande cavaliere che la nostra regione abbia mai avuto e tra i più grandi a livello internazionale". Bucci vive nei pressi di Eindhoven, non lontano dal confine con il Belgio: "Il mio sangue è fortemente e orgogliosamente abruzzese. Quando ho qualche giorno libero, torno sempre dalla mia famiglia e dai miei amici storici". Come è stata gestita l'emergenza in Olanda? "Gli olandesi sono stati abbastanza aperti nella gestione del controllo del virus. Io all'inizio ero davvero preoccupato per questo modo di fare, ma invece alla fine devo ammettere che hanno operato al meglio, considerando i risultati ottenuti. Anche le aziende ne hanno risentito di meno, mentre mi dicono che in Italia l'economia stia soffrendo non poco". E a livello sportivo? "Ci hanno lasciato una certa libertà negli allenamenti, pur nel rispetto della sicurezza e del distanziamento sociale. In questo senso, la cultura olandese riguardo al rispetto delle regole è rigida".
La stagione agonistica la consideri conclusa? "Quella outdoor penso proprio di sì. Forse c'è l'evento di Barcellona a ottobre, ma è uno spiraglio piccolo. Invece sono meno pessimista per la stagione indoor, compresa la Coppa del Mondo".
Il Coronavirus ha paradossalmente fatto conoscere gli sport equestri anche ai non addetti ai lavori: "In fondo ce lo meritiamo, visto che nelle manifestazioni ufficiali le nostre belle medaglie le abbiamo sempre riportate a casa. Si sta parlando così tanto di sport equestri in questa fase, perché la preoccupazione non è solo per gli aspetti sportivi ma anche per la salute stessa dei cavalli".
Il tuo futuro? "Mi trovo benissimo in Olanda, ma il mio futuro è la mia terra, ho grande nostalgia nonostante tutto".




mercoledì 6 maggio 2020

Mike Maric a #Parliamone... social version

https://youtu.be/6LkYAd7RCnk

Festeggiano la chiusura del lockdown con una vera corsa... ma in casa

Hanno festeggiato la chiusura del lockdown con una corsa vera e propria, ma fatta in cortile!
L’idea a dir poco originale è stata messa in atto dalla famiglia Marcucci, a Chieti, nel grande giardino di casa, a Chieti.
Con un nome, deciso da loro, ufficiale: “Primo cross del Giardino”.
Nello stabile dei Marcucci abitano in piani diversi genitori, figli e nipoti e tutti sono accomunati dalla stessa passione per il running.  E in garage hanno tanto materiale che utilizzano quando organizzano grandi eventi sul territorio, come ad esempio la famosa Strateate.
Da sempre.
Perché il capostipite Rocco è  tra i fondatori - nonché presidente - della gloriosa società Runners Chieti esattamente da quarant’anni. Il team teatino è tra l’altro il più numeroso d’Abruzzo.
I Marcucci hanno allestito un vero e proprio percorso, con tanto di fettucce biancorosse a delimitarlo e anche gli striscioni degli sponsor, e anche un po’ di tifo ai margini; insomma, una corsa campestre in piena regola, salite, discese, curve e controcurve. E alla fine, immancabile, anche la cerimonia di premiazione con riconoscimenti per tutti i partecipanti.
Come in una manifestazione ufficiale.
Rocco Marcucci, Mariarosaria Di Nardo, Serena Marcucci, Aldo Coletti, Cecilia Coletti, Ginevra Coletti, Federico Marcucci e Giorgia Marcucci: loro sono stati i protagonisti in “pista”. Supportati dagli altri componenti della famiglia che non hanno corso, ma hanno dato una grande mano per organizzare questo cross country in piena regola e poi si sono impegnati nel tifare con trombette e battimani.
Partecipanti di differenti fasce di età: perciò hanno percorso poche centinaia di metri i più piccolini del gruppo e a salire i più adulti, tutti comunque con esperienze podistiche amatoriali anche internazionali, come testimonia il palmarés di Rocco e Mariarosaria che in pratica hanno girato il mondo intero grazie a maratone perfino in Siberia!
Tutto molto bello, un segnale di speranza per l’intero mondo podistico che attende con ansia le linee guida delle federazione di riferimento, per poter ricominciare l’attività ufficiale con regole nuove e la solita grinta di chi è abituato a non farsi sconfiggere dalle difficoltà. Che in genere sono le salite, stavolta è il maledetto virus.











domenica 3 maggio 2020

Il tennis riparte. Anzi, forse

Secondo il report stilato in simbiosi da Coni e Politecnico di Torino e inviato al Ministero dello sport, il tennis risulta essere tra le discipline a più basso indice di rischio relativamente al Coronavirus.
Dati numerici che però non coincidono di fatto con la ripartenza delle attività in senso stretto del termine. Precisato che da ieri gli atleti di interesse nazionale inseriti in una lista della Federazione italiana Tennis hanno potuto ricominciare ad allenarsi “individualmente” e nel rispetto delle normative in termini di igiene, sicurezza e distanziamento (si tratta di tennisti di prima e seconda categoria, circa 6000 sparsi nella penisola), c’è tutto un mondo che invece ruota intorno alla riapertura dei circoli e quindi al tennis dei semplici praticanti. In Abruzzo ci sono 75 circoli affiliati con ben 47 scuole tennis riconosciute, che sono centri di aggregazione sportiva e sociale ma sono soprattutto piccole e medie imprese, che quindi vivono di tennis e devono essere trattati alla stregua di aziende come quelle di altri settori merceologici. Le ordinanze degli ultimi giorni non hanno purtroppo aiutato tutti a comprendere cosa si può fare e cosa non si può fare, lasciando spesso l’interpretazione ad ognuno e una sensazione generale di incertezza, non sanata da precisazioni richieste a gran voce dalla federazione e (per il momento) non ancora messe su carta da organi governativi nazionali e/o regionali. Ecco che la fatidica e delicatissima Fase 2, potrebbe diventare in ambito tennistico la data del “Riapriamo in sicurezza” oppure allo stesso tempo del “Non ci sono i presupposti per la riapertura”.
In Abruzzo una piccola parte di circoli ha riaperto quindi i campi di gioco, ma attenzione, non i luoghi di possibile assembramento come spogliatoi, aree-ristorazione e segreteria; la maggioranza sembra invece orientata ad aspettare ulteriori disposizioni che chiariscano in modo deciso l’intricato labirinto delle ordinanze, con una nuova data che potrebbe essere quella del 18 maggio, stando alle parole pronunciate dal ministro Spadafora.
Tennis sport sicuro e al riparo da Coronavirus? Assolutamente sì, secondo i recenti studi. Ma, da valutare, a livello di interpretazione delle normative.
C'è bisogno di chiarezza.



sabato 2 maggio 2020