lunedì 13 aprile 2020

Verena Steinhauser: il triathlon fatto in casa

Da Bressanone a Montesilvano, Verena Steinhauser è ormai abruzzese di adozione. Non era insolito vederla impegnata in allenamento alle Naiadi, sul lungomare o sulla strada parco, intenta a nuotare, o in bici o di corsa. Perché la 25enne nazionale di triathlon, tesserata con le Fiamme Oro, da anni stava inseguendo un sogno chiamato... Tokyo. Ormai a un passo dalla realizzazione, ecco arrivare beffarda l’emergenza a bloccare tutto, anzi a rinviare. Ed è questa la sua ottica, da vincente, che la porta a non mollare mai.
“Mi sono allenata tantissimo questo ultimo anno con questo obiettivo nel mirino. Adesso ho un altro anno. Da un certo punto di vista mi dispiace perché ormai era partito il countdown, dall’altra parte sono contenta perché vuol dire che ho un anno in più per prepararmi. Inoltre nel 2021 sarò anche un anno più grande, aspetto che gioca a mio favore essendo tra le atlete più giovani”.
Come stava andando la tua stagione fino al momento dello stop per Coronavirus? “Avevo fatto un ottimo blocco di lavoro invernale a Fuerteventura con la nazionale italiana. Appena tornata dal raduno, è stata cancellata la prima gara di stagione a Abu Dhabi. A quel punto sono partita per un nuovo raduno in America in vista di un’altra gara a Sarasota, cancellata anche quella causa Coronavirus”.
Una tua giornata tipo in questo periodo di quarantena e come riesci, se riesci, ad allenarti: “Anche durante la quarantena cerco in tutti modi di fare allenamento. Il mio allenatore Simone Mantolini ha montato una palestra fai da te in garage per mantenere la forza specialmente nel nuoto che faccio a secco tutti i giorni. In più pedalo sui rulli e corro sul tapis roulant. Diciamo che l'allenamento non mi manca, mi manca solo l'acqua per nuotare”.
Come il mondo dello sport in generale e il tuo in particolare, ha reagito a questa situazione di emergenza? “Ci siamo adeguati ai decreti come ci è stato detto. Io posso parlare da atleta e dico che sicuramente non è facile trovare le motivazioni per andare avanti, ma io ci sto provando”.
Infine: “Vorrei ringraziare tutti quelli che tutti i giorni combattono questo virus. È un lavoro durissimo e li stimo tanto per quello che fanno. Vorrei ricordare a tutti che restare a casa in questo momento è fondamentale per aiutare anche gli ospedali che sono in emergenza”.





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