Dell’emergenza legata al Coronavirus conosciamo ormai molti aspetti, ma solo gli addetti ai lavori si sono posti questioni equestri che hanno impatto meno drammatico rispetto alla sanità, ma ugualmente importante.
I maneggi chiudono al pubblico, come tutti i centri sportivi, ma i cavalli lasciati in custodia devono essere accuditi. I proprietari, però, non possono raggiungere le strutture a causa delle misure governative. Strutture che, a loro volta, in alcuni casi non hanno personale sufficiente per garantire le cure a animali anziani o malati.
Su pressioni della Federazione Italiana Sport Equestri, il Governo ha precisato che "è consentito al proprietario solo per provvedere alla cure e alla salute del cavallo (...) quale esigenza indifferibile", compilando l’autocertificazione.
Al proposito è intervenuto anche il presidente del comitato regionale Fise, Rocco De Nicola (nella foto).
”Ricevo frequentemente la domanda se sia possibile recarsi al maneggio per montare o muovere alla corda il cavallo. La stessa domanda è spesso supportata da giustificazioni del tipo il mio cavallo è
particolare, il mio cavallo ha bisogno di essere montato, ecc.
La risposta è negativa, la normativa è volta a evitare gli spostamenti limitandoli a situazioni particolari. Comprendo che in tanti vorrebbero stare con l’amato compagno cavallo, ma in questo momento ci sono priorità nazionali più importanti che impongono la sospensione dell’attività dei centri sportivi e degli impianti.
La concessione riconosciuta ai tesserati della federazione di potersi recare dal proprio cavallo solo per situazioni di comprovata necessità indifferibile, è una facoltà della quale non bisogna abusare e non significa assolutamente poter andare a muovere (a mano, alla corda, montato, ecc.) il proprio cavallo. Quindi il mio invito è a coordinarsi con gli istruttori, i presidenti di circolo e i veterinari per comprendere l’effettivo stato di necessità.
In una situazione così complessa per l’Italia, tutti siamo chiamati a mettere da parte egoismi e interessi personali per privilegiare il bene dell’intero paese.
Tenete presente che lo sport è anche un modello di vita e far rispettare e rispettare una regola è un insegnamento dovuto che, siamo certi, sarà apprezzato anche dall’allievo o dal proprietario o dal genitore”.
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