domenica 19 giugno 2011

Ironman 70.3: bene la Mgp Triathlon.

di PAOLO SINIBALDI
PESCARA – L'Ironman 70.3 di Pescara è stato un successo per la città adriatica nel mondo e anche per i risultati sportivi che alcuni locali hanno ottenuto. Lente di ingrandimento sugli atleti di una società nata appena tre anni fa da una idea di Marco Pergolini e Marco Gallo: la Mgp Triathlon. Attualmente la Mgp Triathlon conta ben 17 atleti agonisti, di cui 10 partecipanti all'Ironman pescarese, e sta portando avanti una vera e propria scuola di triathlon con base alle Naiadi. Arrivando ai risultati ottenuti all'Ironman 70.3, spicca senza dubbio l'impresa di Simone Mantolini e Marco Gallo, entrambi in grado di acquisire il pass per il mondiale che si disputerà a settembre a Las Vegas.
Simone Mantolini è un'atleta pescarese del 1982, è arrivato primo della sua categoria e 10° assoluto tra tutti gli atleti Age-Group con un tempo di 4h37'. Marco Gallo, anche lui pescarese, è un classe 1968, giunto 25° di categoria con un tempo di 5h05'. Oltre a loro, la Mgp ha schierato ai nastri di partenza: Lorenzo Sichetti, Marco Pergolini, Christian Ridolfi, Marco Marelli, Luciano Di Renzo (patron delle Naiadi e della piscina di Francavilla, che appena il giorno prima aveva guidato alla promozione in A2 la sua Simply Sport di pallanuoto!), Maurizio Corvacchiola, Monia Coletti e Maurizio Baldacci.
“Ovviamente il risultato che abbiamo centrato come squadra era solo in parte sperato ed atteso, perché eravamo ben coscienti del potenziale di Simone Mantolini e in parte anche di Marco Gallo, ma quello che difficilmente pensavamo e che potesse sopratutto il primo, dare una dimostrazione di superiorità tanto evidente, arrivando a piazzarsi con buona facilità 1° della sua categoria e 10° assoluto tra tutti gli atleti Age-Group con un tempo di 4h37'”, ci ha detto Marco Pergolini.
Da segnalare in campo femminile la performance di Monia Coletti, al suo esordio nel triathlon e tra le poche donne abruzzesi a portare a termine l'intero Ironman 70.3.
Nella foto, Simone Mantolini e Marco Gallo.

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